DESCRIZIONE DI CASTRONOVO DI SICILIA

Castronovo di Sicilia siede su l'angolo solitario di due monti, che lo sovrastano quasi a proteggerlo: l'Altopiano del Kassar a nord e la Rupe di San Vitale ad ovest.
La Città si trova a mt. 682 s.l.m. Alle falde del Rossino sin oltre la storica Chiesa di San Pietro scorre il fiume Platani, (l'Alycus degli antichi, un tempo navigabile). A sud ed a est, un grande e svariato panorama, formato da colline e vallate belle e pittoresche. Da tutti i lati comunica coi paesi limitrofi.
Antica come la sua storia è la Città di Castronovo, e presenta tuttora strade strettissime tortuose, vicoli, archi e cortili, che lasciano intravedere l'antico tono romantico dell'urbanistica arte arabo-normanna.
Castronovo - dice Luigi Tirrito - per la bella esposizione ad oriente, per la sua elevazione sulla circostante zona dei giardini e per il numero dei campanili e dei svariati e pittoreschi caseggiati, guardandosi dalla strada statale, dalla stazione ferroviaria e dal Rossino, sembra una Città romantica, non dissimile dai bei panorami che spiccano dai diversi gioghi della Svizzera.
In effetti, dalla strada statale, se noi volgiamo lo sguardo verso Castronovo, specialmente all'imbrunire, notiamo che il monte Kassar, il Picco della Specola e la Rupe di San Vitale, con le loro guglie, formano nella nostra fantasia una grandiosa e splendida Cattedrale Normanna.

TERRITORIO

Il territorio della Città di Castronovo ha una superficie di 19.992 Ha. ed una popolazione di 3.500 abitanti circa.
La fascia altimetrica più rappresentata è quella che va dai 700 ai 1.100 mt. s.l.m., nella parte orientale sono presenti i picchi più alti quali quelli della Serra del Leone (1.316 mt.) e del Monte Carcaci (1.196 mt.), Pizzo Lupo (1.092 mt.) e Piano di Fieravecchia (1.081 mt.).
 

GEOGRAFIA

La sua posizione geografica, a cavallo fra le province di Palermo ed Agrigento, le conferisce di per se una centralità che va però ben oltre la semplice collocazione territoriale, assumendo una posizione di primo piano sin dai tempi dell'antica Krasto, arroccata com'era sopra una rupe insidiosa denominata Kassar.
La sua importanza geografica viene ancora ricordata per il fatto che la Città era posta sull'itinerario Francigeno, una importantissima strada che, come risulta in un diploma del 1094, la fa supporre di origine Bizantina e sarebbe secondo il Pirri la stessa che i Normanni usarono per addentrarsi nel cuore dell'Isola. Lo stradale Francigeno iniziava il suo tragitto da Arras, antica capitale dei Galli Atrebati, famosa come la patria degli arazzi. La strada, attraversato il territorio francese, penetrava in Val Padana, raggiungendo Pavia e di lì la Città di Roma. la via Francigena costituiva il tratto obbligato per i popoli del nord-europa quando si recavano a Roma per i tradizionali pellegrinaggi o in occasioni dell'Anno Santo. Il percorso proseguiva successivamente sino alla cittadina di Troina (EN), prima roccaforte di Re Ruggero, dopo avere attraversato le più importanti Città ricche di storia, compreso il territorio di Castronovo di Sicilia.

IDROGRAFIA

L'Idrografia è quella tipica dei corsi d'acqua siciliani. Sono presenti nel territorio il Lago Fanaco e il Lago Piano del Leone. Il primo ha una capacità utile di 19 milioni di metri cubi ed alimentava sino ad alcuni decenni addietro una centrale idroelettrica. Adesso le sue acque vengono utilizzate per uso potabile servendo gran parte del territorio delle province di Caltanissetta ed Agrigento. Il secondo ha una capacità utile di 3,5 milioni di metri cubi.
Dalla diga Fanaco ha origine il fiume Platani, importante corso d'acqua siciliano un tempo navigabile. Presso San Pietro il fiume incontra il torrente Morello e prosegue il suo percorso in provincia di Agrigento sino a sfociare nel Mar Mediterraneo. Il fiume Torto e un altro corso d'acqua presente nel territorio, che dopo un percorso di 58 Km. va a sfociare del golfo di Termini Imerese.

GEOLOGIA

Vicino Castronovo passa il limite della formazione miocenica a sud di Lercara e si addossa alle arenarie eoceniche di Cammarata. Il gruppo di Castronovo è separato da quello di Cammarata dalla profonda valle del fiume Platani. In essa si vede una bellissima sezione a picco nei calcari a noduli triasici. Intercalati in essi si trovano sparsi presso Castronovo degli ammassi di limitate dimensioni di bellissimo marmo giallo compatto con vene più cupe, simile al giallo antico.
 

GIACIMENTI MINERARI

Fu rinvenuto nell'agro di Castronovo anche un grosso monolite d'agata di color fastuchino, che divenne ciborio della Cappella Palatina nello stesso Real Palazzo di Caserta. Nel Feudo Savochetta fu invece estratto l'alabastro che servì per l'altare maggiore della Chiesa Madre di Castronovo.
Cave di marmo giallo. Dalle cave di marmo del Kassar di Castronovo sono state prelevate una serie di colonne per la Cappella Palatina della Reggia di Caserta, capolavoro dell'architetto Luigi Vanvitelli. Carlo III di Borbone e la regina Maria nel 1752 diedero incarico al geologo abate Don Giovanni Battista Vaccarini di effettuare l'estrazione. Il marmo giallo fu utilizzato dallo stesso abate Vaccarini per decorare l'interno di un'altra chiesa importantissima come la Badia di Sant'Agata a Catania (ringrazio per questa segnalazione l'amico Ivan Nicosia). Oltre a queste opere, il marmo giallo del Kassar è stato utilizzato per realizzare la lapide ricordo della celebrazione di Vittorio I Re di Sicilia. Dello stesso marmo è lo stemma collocato sul palazzo municipale di Palermo. Il prezioso marmo, risulta essere stato utilizzato per abbellire alcune Chiese di Palermo ed anche per Castronovo di Sicilia, ad opera di artisti locali che ne hanno lasciato traccia nelle acquesantiere che si trovano in varie Chiese di Castronovo. Il sarcofago che conserva i resti mortali di Fra Vitale Lino è stato voluto in marmo giallo del Kassar per continuare quell'unione spirituale e quell'amore di cui l'umile Cappuccino portava nel cuore della sua amata Castronovo di Sicilia.

CLIMA

Le sue condizioni climatiche sono analoghe a quelle tipiche dei Monti Sicani, modificazioni legate alla complessa morfologia, ai notevoli dislivelli e alla particolare posizione geografica di queste montagne. La particolare conformazione del complesso orografico dei Monti Sicani, permette inoltre una discreta penetrazione delle masse d'aria meridionali, con effetti di parziali mitigazioni del clima.
 

FLORA

Malva (Malva cretica), Timo (Thymus spinulosus), Salvia (Salvia argentea), Menta (Mentha sp.), Leccio (Quercus ilex), Roverella (Quercus pubescens s.l.), Tamaro (Tamus communis), Stracciabrache (Smilax aspera), Robbia selvatica (Rubia peregrina), Edera (Hedera helix), Ampelodesma (Ampelodesmos mauritanicus), Basilisco (Cachrys ferulacea), Cisto di creta (Cistus creticus), Cisto femmina (Cistus salvifolius), Pioppo nero (Populus nigra), Olmo (Ulmus sp.), Tamarice africana (Tamarix africana), Salicone (Salix pedicellata), Salice bianco (Salix alba), Salice dorato (Salix alba ssp. vitellina), Ciclamino (Cyclamen neapolitanum), Rosa peonia (Paeonia mascula), Zafferanetto comune (Romulea bulbocodium), Pratolina (Bellis perennis), Favagello (Ranunculus ficaria), Anemone stellata (Anemone hortensis), Giaggiolo siciliano (Iris psedopumila), Mestolaccia (Alisma platango - acquatica), Lingua d'acqua (Potamogeton natans), Sommacco siciliano (Rhus coriaria), Assenzio arbustivo (Artemisia arborescens) ecc.

FAUNA

(Specie di Uccelli): Capinera (Sylvia atricapilla), Colombaccio (Colomba palumbus), Cuculo (Cuculus canorus), Ghiandaia (Garrulus gandarius), Pettirosso (Erithacus rubecula), Tortora (Streptopelia turtur), Picchio rosso maggiore (Picoides major), Sparviero (Accipiter gentilis), Fringuello (Fringilla coelebs), Passero solitario (Monticola solitarius), Coturnice endemica siciliana (Alectoris greca ssp.whitakeri), Capovaccaio (Neophron percnopterus), Aquila del Bonelli (Hieraaetus fasciatus), Gheppio (Falco tinnunculus), Gazza (Pica pica), Tuffetto (Tachybaptus ruficollis), Porciglione (Rallus acquaticus), Gallinella d'acqua (Gallinula chloropus), Upupa (Upupa epops), Usignolo di fiume (Cettia cetti), Beccamoschino (Cisticola juncidis), Cannaiola (Acrocephalus scirpaceus), Ballerina gialla (Motacilla cirenea), Allocco (Strix aluco), Assiolo (Otus scops), Barbagianni (Tyto alba), Civetta (Athene noctua), Usignolo (Luscinia megarhynchos), Poiana (Buteo buteo), Corvo imperiale (Corvus corax), Storno nero (Sturnus unicolor), Tottavilla (Lullula arborea), Calandro (Anthus campestris), Scricciolo (Troglodytes troglodytes), Merlo (Turdus merula), Cornacchia grigia (Corvus corone), Verzellino (Serinus serinus), Cardellino (Carduelis carduelis), Zigolo nero (Emberiza cirlus), Zigolo mucinato (Emberiza cia), Sterpazzolina (Sylvia cantillans), Fanello (Carduelis cannabina) ecc.
(Mammiferi): Coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus), Lepre (Lepus corsicanus), Gatto selvatico (Felis silvestris), Martora (Martes martes), Donnola (Mustela nivalis), Istrice (Hystrix cristata), Volpe (Vulpes vulpes), Arvicola del Savi (Microtus savii), Cinghiale (Sus scrofa) ecc.
(Rettili): Biacco (Coluber viridiflavus), Colubro Liscio, Vipera (Vipera aspis), Biscia dal collare (Natrix natrix), Ramarro (Lacerta viridis), Rana verde (Rana esculenta), Rospo comune (Bufo bufo), Tartaruga terrestre ecc.